Ritrovata una nuova epigrafe nel foro di Tuscolo.

E’ stato recentemente pubblicato lo studio su una nuova epigrafe rinvenuta nel foro di Tusculum, che offre un’interessante testimonianza su due importanti famiglie romane.

Nei primi giorni di Giugno 2019, proprio al termine della XXII campagna di scavo della EEHAR-CSIC, che ha visto i ricercatori tornare a scavare all’interno dell’area monumentale, è stata rinvenuta una pregevole base marmorea con iscrizione, attualmente esposta al Museo Tuscolano di Frascati.

Ritrovava nella zona centrale del foro di Tuscolo, a margine dell’area di scavo, la base era stato riutilizzata capovolta come materiale da costruzione, in una modesta struttura muraria di fattura medievale. Alta 63 cm, larga 67 e profonda 50, la base si presentava lacunosa nel margine inferiore destro, successivamente integrato con frammento marmoreo rinvenuto già in precedenza. Resta totalmente mancante il margine inferiore che tuttavia non compromette la leggibilità del testo.

Il reperto, oltre ad incrementare il corpus epigrafico tuscolano del quale è stato recentemente pubblicato il catalogo aggiornato relativo all’area urbana*, offre un’interessante testimonianza su due famiglie senatorie, gli Avidii e gli Statilii, entrambe ben note per i loro stretti rapporti con i circoli più vicini agli imperatori nel II secolo d.C. ma finora mai documentate a Tusculum.

Si tratta infatti di una base di statua con dedica onoraria a Avidia Prosia Secunda Bassa, figlia di Titus Avidius Quietus e moglie di Statilius Maximus. Attualmente, non è possibile chiarire il motivo della dedica, né i rapporti della matrona e della sua famiglia con la città. Difficile anche l’identificazione certa del padre e del marito della donna.

Per quanto riguarda la figura paterna, sono state avanzate due ipotesi, ambedue plausibili, e per entrambe le quali la dedicataria risulterebbe imparentata con l’influente senatore Gaius Avidius Nigrinus, padre di Avidia Plautia e moglie di Lucio Elio Cesare, successore designato dell’imperatore Adriano e nonno del futuro imperatore Lucio Vero.

Anche riguardo il consorte, due le possibili identificazioni: con Statilius Maximus Severus Hadrianus, governatore per la provincia di Tracia, al quale l’imperatore Traiano tra il 114 e il 116 d.C. aveva indirizzato un rescritto sulla validità del testamento militare e verosimilmente consul suffectus al suo rientro in Italia, verso l’anno 117 d.C.; o con suo figlio, Titus Statilius Maximus, che ricoprì il consolato ordinario nel 144 d.C. e che conseguì il proconsolato d’Asia nel 157 d.C.

A seconda dell’ipotesi, sulla base delle date del mandato consolare, è possibile fissare il termine post quem per la dedicazione dell’iscrizione, rispettivamente a dopo il 117 o il 144 d.C.

Sebbene sull’iscrizione onoraria di Avidia Secunda Prosia Bassa sia stata effettuata solo una prima analisi, risulta evidente che questa rappresenta una testimonianza importante per meglio indagare e comprendere la storia sociale e politica di Tusculum. Attendiamo quindi la pubblicazione degli ulteriori studi che stanno portando avanti i ricercatori della EEHAR-CSIC e che potrebbero consentirne anche una contestualizzazione all’interno del complesso forense e in relazione alle sue trasformazioni urbanistiche.

Per approfondire:
Gianluca Mandatori – Antonio Pizzo, Novità epigrafiche tuscolane: un’iscrizione onoraria ad Avidia Secunda Prosia Bassa in Epigraphica, LXXXII, n. 1-2, 2020

* Diana Gorostidi Pi, Tusculum V-Las inscripciones latinas de procedencia urbana, 2020