GLI ALTRI MONUMENTI

Il percorso visita all’interno del Parco Archeologico e Culturale di Tuscolo si snoda principalmente nell’area monumentale del foro e della piazza. I visitatori possono poi proseguire autonomamente lungo il tracciato, dell’antica via dei Sepolcri.

Si tratta del principale accesso alla città antica che, distaccandosi dal XII miglio della via Latina giungeva fino al centro monumentale. Ai lati della via si ergevano dei monumenti funebri dei quali rimangono solo pochi resti -visibili nel tratto più a valle- mentre è ancora ben conservato in molti tratti, il piano di calpestio in basolato.

Percorrendo la strada in uscita dal centro della città antica, il visitatore può ammirare il complesso termale recentemente scavato nell’area fino a pochi anni fa occupata da un parcheggio. Le strutture, riferibili ad una domus patrizia, erano già riportate nelle piante ottocentesche e furono ulteriormente documentate negli anni Cinquanta, durante la costruzione della strada carrabile.

Gli scavi realizzati tra il 2011 e il 2017 hanno riportato definitivamente in luce le strutture e permesso una loro migliore definizione. È stato così possibile stabilire che sulla villa di epoca repubblicana e sul successivo portico della seconda metà del I sec. d.C., venne costruito un impianto termale nella prima metà del II sec. d.C.

Via dei sepolcri Tuscolo

Del complesso termale, è ancora visibile parte del calidarium con lato absidato, proteso al centro del preesistente portico e un tempo riscaldato grazie a due prefurnia individuati sul lato est dell’ambiente, in un vano di servizio semi interrato.

Nel corso del tempo, l’impianto termale subì consistenti modifiche tra cui la realizzazione di un nuovo corridoio ad anello semi ipogeo, a sud della vasca termale, e la suddivisione del portico in piccole salette polivalenti. Durante il medioevo infine, le strutture antiche furono riutilizzati prima come cava di materiali poi come area di butto.

Proseguendo ancora lungo il tracciato dell’antica via dei Sepolcri, si incontrano le imponenti strutture del santuario extraurbano, scenograficamente affacciato sulla vallata. 

A lungo ritenuto la villa di Cicerone o di Tiberio, fu identificato come luogo sacro solo agli inizi del Novecento, grazie alle intuizioni di Thomas Ashby. Dopo l’importante lavoro condotto sulle strutture da Lorenzo Quilici e Stefania Quilici Gigli negli anni Novanta, ultimamente il santuario è tornato ad essere al centro dell’attenzione degli archeologi.

Su una vasta terrazza naturale, entro un’ampia fossa, si possono osservare i resti in opera cementizia del podio del tempio, originariamente rivestito con blocchi squadrati di tufo, e le strutture murarie relative a un sistema di piccole concamerazioni atto a sostenere la scalinata d’accesso. Qui si trovano le strutture più antiche, databili fra la metà del II sec. a.C. e l’inizio del secolo seguente. 

Ma ciò che caratterizza l’aspetto attuale del monumento sono le opere sostruttive, un complesso impianto di grandi ambienti voltati realizzati in opera mista relativi alla fase di maggiore monumentalizzazione del santuario. 

Con una breve e agevole escursione è possibile raggiungere anche la sommità del monte Tuscolo, il sito dove sorgeva l’acropoli e dove sono state rinvenute le più antiche testimonianze relative alla città di Tusculum.

Questa era l’area sacra, dove si trovava il tempio dei Dioscuri, numi tutelari della città, del quale si conservano i resti del podio. Su quest’ultimo, in epoca medievale fu costruito il palazzo dei Conti di Tuscolo.

All’epoca medievale risalgono anche i resti delle mura che circondavano la cittadella e le strutture, in parte ancora da scavare, della basilica medievale della SS. Trinità.

Altre due importanti monumenti presenti nell’area ma ad oggi non accessibili sono l’anfiteatro e il complesso delle terme e basilica monumentale, recentemente individuato.