IL PERCORSO VISITA

Il percorso visita all’interno del Parco Archeologico e Culturale di Tuscolo si snoda principalmente nell’area monumentale del foro e della piazza. I visitatori possono poi proseguire autonomamente lungo il tracciato, in parte ancora visibile, dell’antica via dei Sepolcri per ammirare il complesso termale recentemente scavato nell’area fino a pochi anni fa occupata da un parcheggio e le imponenti strutture del santuario extraurbano.

Con una passeggiata fino alla sommità del monte Tuscolo e poi possibile raggiungere l’acropoli dove si conservano i resti del podio del tempio dei Dioscuri sul quale in epoca medievale fu costruito il palazzo dei Conti di Tuscolo e le strutture, in parte ancora da scavare, della basilica medievale della SS. Trinità.

All’interno dell’area monumentale la visita inizia in prossimità di importante incrocio viario, dove si incontrano i due diverticoli che si distaccavano dalla via Labicana e dalla via Latina. È’ intorno a queste strade che, fin dall’età arcaica, si determina lo sviluppo della città; la prima funzione dell’area era probabilmente quella di mercato, che si trasformerà poi nel foro cittadino a partire dalla fine del IV secolo a.C.

Qui si trovano i resti del sacello dedicato al dio Mercurio, un piccolo ambiente in opera reticolata, absidato, con pronaos aperto sulla strada e cella con pavimento mosaicato a tessere bianche e nere che nell’angolo sud ovest riporta la dedica E.C. (ex collegio). Davanti all’ingresso alla cella è stato rinvenuto un basamento in travertino oggi esposto al Museo Tuscolano di Frascati, su cui era poggiata la base in marmo e con incisa la dedica al dio Mercurio.

Area Archeologica Parco del Tuscolo

Di fronte, uno degli edifici più antichi della città, quasi certamente un tempio arcaico, del quale si conserva il grande basamento in opera quadrata di tufo. Della struttura sovrastante non resta invece traccia, forse perchè realizzata in materiale deperibile come il legno. Certamente la zona è stata oggetto nei secoli di grandi trasformazioni e questo rende di difficile lettura questo importante testimonianza della Tuscolo arcaica.

In quest’area è stata inoltre rinvenuta una fusaiola di bucchero con un’alfa graffita, la più antica testimonianza scritta fin ora conosciuta di Tusculum.

A seguire, lungo il lato meridionale del foro, la basilica giuridica risalente alla fase di grande rinnovamento edilizio del I sec. a.C. che portò alla riorganizzazione dell’area del foro così come appare oggi. Costruita sopra un preesistente edificio porticato, la basilica si affacciava sulla piazza del foro con uno dei lati lunghi e al suo interno era ripartita in tre navate da colonne, delle quali sono ancora visibili alcuni resti. Successivamente, nell’angolo nord occidentale fu costruito un piccolo ambiente absidato riutilizzando il muro perimetrale della basilica. L’edificio, probabilmente un sacellum, ha un pavimento in opus sectile della seconda metà del I sec. d.C.

Collegato con la basilica un edificio dalla funzione ancora incerta, composto da un massiccio basamento in opus signinum cui si sovrappone un corpo in opera cementizia. Completamente espoliato in epoca medioevale, può essere interpretato come base di tempio o come curia del foro.

A metà del percorso, il teatro romano, il monumento più conosciuto di Tuscolo.

Fu costruito nel I sec. a.C. in un’area strategicamente posizionata ai piedi dell’acropoli e affacciato sul foro, del quale costituiva una sorta di quinta scenografica.

Per la costruzione della cavea venne sfruttata la naturale pendenza del colle, al quale si appoggiano tuttora le gradinate inferiori mentre quelle superiori, ormai distrutte, erano probabilmente sorrette da sostruzioni artificiali.

In una prima fase, il teatro doveva avere una semplice decorazione con elementi in tufo locale, mentre l’aspetto attuale è frutto di un importante rifacimento nella prima metà del I sec. d.C. all’epoca del grande rinnovamento edilizio della città. In questa fase fu costruito il corpo scenico in muratura, ampliata la cavea che arrivò a contenere circa 2000 spettatori. Fu anche realizzato un nuovo apparato decorativo che comprendeva un gruppo di statue bronzee raffiguranti i principali personaggi legati alla storia della città.

A destra del teatro la via tecta, il tratto del decumano che si scelse di far passare sotto il limite settentrionale della cavea, durante i lavori di ampliamento.

Accanto alla via tecta, nell’angolo nord orientale del foro, un edificio con pavimentato in mosaico databile tra la seconda metà del II secolo a.C. e gli inizi I secolo a.C., e identificato come una possibile sede collegiale grazie al rinvenimento di un frammento epigrafico. Sui resti romani, nell’XI-XII secolo venne costruito un edificio a pianta rettangolare, intorno al quale si sviluppò una vasta necropoli, le cui prime fosse sono state realizzata direttamente nella pavimentazione romana.

Proseguendo ancora lungo il decumano, la via che costeggiando il lato nord del foro saliva fino all’acropoli, si incontra il diverticolo che scende verso la via Labicana, uno dei principali e più antichi accessi alla città. Qui è possibile ammirare il grande muro di terrazzamento in opera quadrata di tufo che sostiene la piazza forense e che fin dall’Ottocento, rappresenta una delle tipiche vedute di Tuscolo.

Addossata al muro, la fontana arcaica, tra le più antiche strutture conosciute a Tuscolo. Destinata alla distribuzione e raccolta dell’acqua, la fontana ha una pianta quadrangolare, con pseudo volta, costruita con blocchi di tufo sovrapposti a secco e ricoperta da strato di argille. Davanti al condotto che collega al cunicolo sotterraneo di raccolta idrica, sono sistemate due vasche monolitiche per la decantazione delle acque.

La struttura alimentava inoltre la vicina Fontana degli Edili (I sec. a.C.), una vasca con un’incisione che menziona la coppia di magistrati Tuscolani del 70 a. C., gli edili Quinto Celio Latiniense, figlio di Quinto e Marco Decumio, cui si deve la costruzione. La fontana ha continuato a funzionare come sistema di raccolta delle acque fino al secolo scorso.

Il percorso all’interno dell’area monumentale si conclude nei pressi dei cosiddetti tempietti, sei piccoli ambienti che nel corso del tempo hanno subito diverse ristrutturazioni e rifacimenti e dei quali in realtà, ad oggi non è ancora certa la funzione.

Fontana Arcaia Tuscolo

Qui nel 2000 è stata ritrovata la parte inferiore di statua femminile, che l’iscrizione sulla base ha permesso di identificare come elemento di un più numeroso gruppo scultoreo raffigurante donne appartenenti alla gens Rutilia. Al gruppo appartengono infatti altre due statue venute alla luce già nel 1809, durante gli scavi di Luciano Bonaparte, e dal 1821 parte della collezione dei Musei Vaticani.

La porzione di statua è esposta al Museo Tuscolano di Frascati mentre al castello di Agliè si conserva un ritratto di donna velata emerso negli scavi di Luigi Biondi del 1825, che gli studiosi hanno messo in relazione con il più recente elemento scultoreo.